Onorevoli Colleghi! - La proposta di legge che si sottopone alla vostra attenzione si prefigge, nella prospettiva di una futura riorganizzazione della presenza delle sedi consolari italiane all'estero, che in caso di chiusura dei suddetti consolati gli impiegati a contratto del Ministero degli affari esteri, già assunti in loco all'estero, non perdano il loro lavoro, prevedendo che siano assegnati alle sedi consolari e agli istituti di cultura che rimangono aperti nella città più vicina a quella nella quale è prevista la chiusura del consolato.
      L'onere finanziario per lo Stato italiano conseguente al mantenimento in servizio del personale suddetto sarebbe evidentemente più che compensato dal risparmio conseguente alla chiusura della sede consolare, in termini di spese di affitto, spese di gestione e così via.

 

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